Il consiglio provinciale si riunisce dopo mesi di videochiamate

La seduta si è tenuta, dopo molto tempo, dal vivo, e non in videochiamata: a Palazzo Piloni, i consiglieri provinciali si sono tolti la mascherina praticamente solo per intervenire al microfono, nella prima occasione di delibera in aula. Sul tavolo, partite economiche importanti. Una rinegoziazione dei prestiti concessi all’ente dalla Cassa depositi e prestiti, limitata all’anno in corso, consentirà di ricavare 570 mila euro di maggiore disponibilità finanziaria a bilancio. Poi, una modifica del piano triennale delle opere pubbliche: all’istituto alberghiero di Longarone, erano previsti un miglioramento della tenuta sismica e un adeguamento antincendio, ma si è reso necessario anticipare i lavori di bonifica da amianto nelle aule e nella biblioteca del liceo Renier, e così questo cantiere viene anticipato con conseguente spostamento in avanti dell’intervento antincendio a Longarone. Impegnati anche 428 mila euro per gli accordi di programma con cinque Comuni bellunesi per interventi di difesa del suolo. In particolare, a Belluno arriva un contributo di 130 mila euro per sistemazioni in via San Francesco e a Borgo Pra, mentre in Agordino il Comune di Rivamonte potrà sistemare due smottamenti stradali con interventi per 98 mila euro e i vicini di Gosaldo ne potranno spendere 80 mila per sistemare problemi analoghi che toccano da vicino strade e centri abitati. Domegge avrà a disposizione 50 mila euro per monitorare uno sprofondamento carsico e Santo Stefano potrà ultimare la messa in sicurezza di una strada a Casada con 70 mila. Lo schema generale è il seguente: la Provincia paga, i Comuni seguono i lavori. Se per gli interventi individuati spuntano altre forme di finanziamento, la somma torna a Palazzo Piloni. La Provincia ha approvato anche il nuovo Piano di assetto del territorio del Comune di Perarolo, che limita l’espansione edilizia rispetto al vecchio Piano regolatore, anche in virtù delle dinamiche demografiche, ma favorisce l’insediamento di nuove aziende agricole per limitare il rimboschimento e prevede percorsi ciclabili e la realizzazione di una stazione di generazione e distribuzione di idrogeno al servizio dell’intero Cadore.

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