Ufficio Scolastico di Belluno: carenze d’organico all’attenzione del Parlamento

Sulla carenza d’organico relativa al ufficio scolastico provinciale di Belluno e sulla mancanza di future assunzioni denunciata anche dalla Cisl Funzione Pubblica di Belluno interviene L’on. Angela Colmellere (Lega), segretario della Commissione Istruzione, ha depositato giovedì scorso una interrogazione urgente al ministro Lucia Azzolina, per portare all’attenzione del Governo situazione dell’Ust bellunese. “Ho chiesto al ministro – spiega Colmellere – quali iniziative voglia assumere, nell’ambito delle proprie competenze, per porre l’Ust di Belluno nelle condizioni di fronteggiare l’oneroso carico di lavoro che si prospetta, garantendo lo svolgimento delle procedure per un regolare avvio del prossimo anno“Belluno, date le specificità territoriali, sconta una bassa capacità attrattiva rispetto ad altri territori – continua la deputata leghista -, non riuscendo perciò a realizzare una compensazione positiva tra personale in uscita e in entrata. Il precedente Governo perciò stava valutando un piano di mobilità tra Amministrazioni e comunque un programma di assunzioni straordinario che ad oggi ancora non vede la luce. Al ministro Azzolina pertanto – conclude Colmellere – chiedo quali siano le intenzioni del Governo in merito all’operatività dell’Ust bellunese, in un territorio che chiede da sempre autonomia, o se si prefiguri l’ipotesi anti-federalista di accentrare sulla direzione regionale alcune competenze”. Le fa eco il consigliere regionale della lega Franco Gidoni – «auspico che il governo, dove il nostro territorio trova una forte rappresentanza, possa ridare, in tempi brevi, all’ufficio scolastico bellunese quella operatività necessaria per il buon funzionamento delle nostre scuole». L’appello lanciato ieri dalla Funzione Pubblica della Cisl bellunese viene accolto anche dal coordinatore provinciale di Forza Italia Dario Scopel, “La carenza, cronica e oggi ancor più acuta, di personale all’Ufficio Scolastico Territoriale di Belluno – afferma il coordinatore azzurro – non è infatti preoccupante soltanto in sé, ma soprattutto per le conseguenze nefaste che questo può causare sulla futura programmazione dell’offerta scolastica bellunese, già messa a durissima prova da numerosi fattori”.

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