Coronavirus: in Veneto si cercano respiratori

In provincia di Belluno, rispetto a lunedì, sono aumentati di 11 unità i casi di positività al Coronavirus: il numero sale dunque a 273, con 995 persone in isolamento domiciliare. 44 i pazienti ricoverati a Belluno in area non critica, 7 in terapia intensiva, mentre i ricoveri a Feltre e Agordo sono rispettivamente 10 e 6. In Veneto i tamponi positivi sfiorano i 6000. L’Ospedale di Belluno segnala un cambio nell’organizzazione dei reparti: le degenze di Medicina e Oncologia sono state collocate al 2° piano del Blocco A. E tra le molte persone che si stanno mettendo in gioco per la gestione dell’emergenza c’è anche don Alessio Strapazzon, parroco di Castellavazzo, che da ieri è rientrato come volontario in Ulss Dolomiti prestando servizio in Pneumologia COVID all’ospedale San Martino. Prima della vocazione, infatti, don Alessio si è laureato in scienze infermieristiche all’università degli studi di Padova e non ha esitato a dare la propria disponibilità a rientrare in corsia. Istituito inoltre un numero dedicato alle persone provenienti da stati esteri che rientrano in Italia: queste, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente il proprio ingresso nel paese al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente. Per l’Ulss Dolomiti il numero, attivo tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00, è 0437 51 69 17. Nel suo intervento giornaliero, il governatore Zaia si è soffermato sull’impellente necessità di ottenere i respiratori per terapia intensiva. «Ne abbiamo chiesti 200 al governo – ha commentato – dopo un mese ne sono arrivati 50». Predisposto anche il ritiro temporaneo di questi macchinari agli studi veterinari.

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