Coronavirus, la situazione nel Bellunese

I tamponi positivi da 4 diventano 5, e c’è il primo ricovero ospedaliero: prosegue il monitoraggio della diffusione del coronavirus in provincia di Belluno. L’ultimo aggiornamento dell’Ulss Dolomiti non presenta grossi scostamenti nell’arco delle 24 ore: le persone in isolamento domiciliare fiduciario rimangono una sessantina, ma le uscite dalla quarantena sono già iniziate. C’è il primo ricovero per sintomatologia sospetta, e quel tampone positivo in più, che come gli altri quattro (due dei quali legati alla stessa persona) devono essere validati dall’Istituto superiore di Sanità. Altri 5 tamponi sono in attesa di esito, mentre ci sono 54 esami negativi. Il tutto va letto in un contesto veneto caratterizzato da un aumento dei casi, e non a caso il Ministero della Salute e l’Unità di Crisi hanno chiesto alla Regione di mettere a disposizione ulteriori posti letto, in Terapia infettiva e in Terapia intensiva nei diversi presidi ospedalieri. Sempre sul fronte sanitario, al San Martino di Belluno è stata attrezzata una sala travaglio parto idonea all’assistenza nel periodo del travaglio, parto e dopo parto per le donne con sospetto o diagnosi di infezione. Intanto, anche fuori dagli ospedali ci si organizza per rispettare le disposizioni governative per il contenimento del contagio senza bloccare le varie attività. Questa settimana, il consiglio comunale di Belluno si riunirà fuori dal classico contesto di Palazzo Rosso: la seduta, aperta al pubblico, si terrà in sala Bianchi, in modo da garantire la distanza minima di un metro tra i consiglieri. Ovviamente, per lo stesso principio, i posti per assistere alla seduta saranno pochi. E poi, ci sono le disposizioni della Lega Nazionale dilettanti per il mondo del calcio: avanti con le partite a porte chiuse, ma ogni società potrà far entrare al massimo 35 tesserati.

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