Dall’Abvs l’appello a continuare a donare il sangue: rientra fra le “situazioni di necessità”

la donazione del sangue è da considerarsi inclusa tra le “situazioni di necessità”: lo ha specificato la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute puntualizzando come sia consentito dunque ai donatori spostarsi per raggiungere le sedi di raccolta pubbliche e associative. Compiere questo gesto di solidarietà è consentito anche in questo momento in cui l’epidemia da coronavirus sta mettendo a dura prova l’Italia, purchè naturalmente si sia in salute. Uno stop di 14 giorni viene applicato per i donatori che abbiano soggiornato nella Repubblica Popolare Cinese; oppure  dopo la possibile esposizione al rischio di contagio per contatto con soggetti con infezione documentata da SARS-CoV-2; nonchè di almeno 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi o dall’interruzione dell’eventuale terapia per i donatori con anamnesi positiva per infezione da SARS-CoV-2.«Al momento la situazione nella nostra zona è normale PERO’ in altre zone del Veneto il rischio di sofferenza è reale – ha dichiarato in proposito la presidente dell’abvs provinciale Gina Bortot. L’ansia sta mettendo in crisi il sistema trasfusionale, continua ancora la presidente. Invito tutti i donatori che sono in buona salute a non abbandonare la pratica della donazione di sangue,i consumi vengono necessariamente contenuti ma le donazioni devono essere costanti. La presidente ricorda inoltre la prassi seguita dai volontari e come tutta la filiera sia attentamente governata, a partire dall’iniziale chiamata. le operatrici Abvs nel corso della telefonata si accertano che il Donatore o la donatrice non abbiano avuto sintomi influenzali e/o febbre superiore ai 37,5 gradi di temperatura corporea, informano anche che il percorso di selezione è stato implementato con la misurazione della temperatura prima dell’ingresso in sala d’attesa e viene ricordato come debba essere mantenuta le distanza di un metro fra le altre persone presenti. Inoltre l’accesso al Servizio Trasfusionale è esterno all’Ospedale. «Nella nostra realtà, continua ancora Bortot, dove scontiamo anche il problema della carenza di Medici Trasfusionisti, i Donatori stanno dando prova, come sempre, di disponibilità ed attenzione»

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