Flessione nel trasporto merci in provincia di Belluno

Una progressiva diminuzione del traffico merci per e dalla provincia di Belluno, con un calo netto tra il 2014 e il 2015: è il quadro che si può tracciare incrociando alcuni dati su numero di spedizioni in ingresso e in uscita, sulle tonnellate di beni trasportati e anche sulle categorie di merce caricate sui camion. I dati di Eurostat consentono un’analisi sul periodo 2012-2018, con un distinguo importante: non stiamo parlando di import-export, ma di trasporto stradale. Un carico che parte dal Bellunese e raggiunge il porto di Venezia o l’hub logistico di Verona per raggiungere, per esempio, la Spagna, non entra nel novero dei trasporti internazionali, ma in quello del traffico interno. Questo spiega una costante nel periodo considerato, ovvero la predominanza di viaggi domestici sul totale: sugli oltre 4 milioni 700 mila di tonnellate caricate a Belluno nel 2012 e consegnate in Europa, solo 150 mila tonnellate non erano dirette in Italia. Nel 2017, il totale era di meno di 2 milioni e mezzo. La stessa traiettoria si ottiene impostando Belluno come destinazione: oltre 4 milioni e mezzo di tonnellate dai Paesi europei nel 2012, poco oltre i 3 milioni nel 2016. Cala il numero di viaggi: 357 mila in carico e 371 mila in scarico nel 2012, 199 mila e 210 mila nel 2016. Ma cosa ha causato questo calo? Le variabili in gioco sono molte, ma almeno c’è un dato certo da analizzare: l’andamento dei trasporti di alcune merci. Concentrandosi sul trasporto interno, nettamente predominante, si notano andamenti altalenanti (come quello di legno e derivati), ma anche traiettorie nette come quella dei rifiuti: tra il 2014 e il 2015, le tonnellate trasportate si sono ridotte dell’80% circa, senza mai tornare ai livelli precedenti. Tanto per dare la misura del balzo: si tratta di 486 mila tonnellate in meno in fase di carico. Una traiettoria discendente meno accentuata riguarda i prodotti agricoli, dato che va incrociato, però, con l’aumento dei movimenti legati a cibi e bevande.

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