Pagine di storia: i ricoveri alpini in Cadore

in dal marzo 1873 era stanziata a Pieve di Cadore la 14^ compagnia Alpini del Capitano De Vecchi, che poi nel 1877 diede vita al Battaglion Cadore. La presenza e le esercitazioni degli Alpini entrarono nella vita di ogni giorno dei paesi cadorini, ed il segno primo di questo processo di rafforzamento militare, furono 4 ricoveri costruiti in altrettante zone di indubbia valenza strategica e tattica, nonché, oggi, di grande suggestione panoramica. Per favorire le esercitazioni estive e invernali dei fanti piumati, a partire dal 1890, ne furono realizzati 3 sul Pian dei Buoi ai piedi delle Marmarole: l’attuale rifugio Ciareido, uno su Col Cervera e l’ultimo sul Col Vidal. Il presidio per ciascuno di essi poteva variare da 50 a 100 uomini ed in caso di guerra tutti si prestavano ad alloggiare le truppe destinate all’occupazione di tale zona e permettevano di interrompere i collegamenti tra le valli dell’Ansiei e del Piave. Il quarto ed ultimo dei ricoveri cadorini, detto di Val Inferna, sorgeva presso Casera Razzo, a controllo della Val Frison, e andò distrutto dalle truppe naziste nei rastrellamenti dell’ottobre 1944. Se oggi vogliamo conoscere le caratteristiche costruttive e militari di questi ricoveri indispensabili sono le descrizioni dovute allo spionaggio austriaco conservate all’archivio della guerra di Vienna, dove l’acribia, di vero stampo teutonico, arriva perfino ad offrire un disegno del ricovero di Col Cervera con una curiosa torre d’osservazione. Dei quattro originari edifici, appartenenti all’Italia povera ma ambiziosa di Depretis e Crispi, sopravvive solamente il ricovero n°1 oggi trasformato dal Club Alpino Italiano nel rifugio Ciareido.

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