Iniziati i controlli al confine con le “zone rosse”

La provincia di Belluno confina con quella di treviso divenuta ora Zona rossa assieme, per il veneto, a quelle di Padova e Venezia: lo ha stabilito il decreto ministeriale dell’8 marzo che ha ridefinito la mappatura del paese con misure più severe per la lombardia e altre 14 provincie fra cui tre venete. Gli spostamenti da e verso queste aree a contenimento rafforzato possono avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione. Divieto assoluto di spostamento per chi è sottoposte a quarantena o che risulti positivo al virus. Già nella giornata odierna, come predisposto dal Prefetto di Belluno, sono stati intensificati i controlli delle forze di polizia lungo le direttrici provenienti dal trevigiano. Controlli a campione per verificare il possesso di motivazioni valide per chi viene in provincia ed esce dalla zona rossa. Intensificati i controlli anche da parte della polizia ferroviaria. Su tutto il territorio nazionale stop fino al 3 aprile ad eventi, manifestazioni spettacoli di qualsiasi natura; sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale scommesse; chiusi anche i musei e altri istituti e luoghi di cultura, attività di ristorazione e bar dovranno assicurare che fra le persone sia mantenuta la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro pena la sospensione dell’attività in caso di violazione. Gli eventi e le competizioni sportive sono ammesse ma solamente a porte chiuse o all’aperto senza pubblico; i gestori degli esercizi commerciali in generale dovranno garantire l’adozione di misure organizzative tali da consentire l’accesso della clientela con modalità contigentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone. Vi sono poi altre misure dal profilo sanitario come il divieto per gli accompagnatori dei pazienti di stare nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso salvo diverse indicazioni del personale sanitario, l’accesso dei visitatori alle strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie e strutture residenziali per anziani è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura. I datori di lavoro, se possibile, dovranno favorire la fruizione delle ferie, sospese anche le cerimonie civile e religiose, compresi i funerali. Sono queste alcune delle più rilevanti misure per il contrasto e contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus indicate nell’ultimo decreto ministeriale. Seguono inoltre all’art 4 le misure di informazione e prevenzione. Il monitoraggio delle misure è affidato al prefetto territorialmente competente. Il mancato rispetto degli obblighi sarà punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale.Nel frattempo il presidente della provincia Roberto Padrin e il sindaco del capoluogo Jacopo Massaro hanno lanciato con un video messaggio un appello congiunto ai cittadini affinché si rispettino le norme previste in materia di contenimento del coronavirus. Il video sarà trasmesso in differenti momenti anche da Telebelluno.

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